AUTISMO, DIETA E INFIAMMAZIONE
corpo (intestino)
14 dicembre 2021
Autismo, dieta, infiammazione | Stefano Manera Blog

Sto rileggendo alcuni preoccupanti numeri di epidemiologia, mentre accanto a me alcuni bambini fanno merenda con wurstel, patatine fritte e smarties.
L’incidenza attuale dell’autismo (SSA) è di 1/36 ragazzi (fonte CDC USA), fino a 40 anni fa era 1/5000 ragazzi.
Solo in Italia ci sarebbero 500.000 ragazzi affetti da autismo.
Da piangere solo per questa cifra.

 

Assistiamo a un incremento impressionante delle disabilità del neurosviluppo: ADHD, PANDAS, deficit di attenzione, dislessia, disgrafia, discalculia, eccetera.

 

La sindrome di PANDAS ad esempio è una patologia autoimmune rara (come la PANS e la PITANDS) che coinvolge il neurosviluppo il cui innesco è un'infezione dello Streptococco beta-emolitico A.
Anche altre infezioni batteriche o virali sono state associate alla PANDAS.
All’infezione iniziale seguirebbero alterazioni del sistema immunitario che, oltre a eventuali danni a carico del cuore e delle articolazioni, provocherebbero anche alterazioni a carico del sistema nervoso centrale.
Le stimmate della PANDAS furono individuate e descritte dalla dott.ssa Natasha Campbell-McBride, la quale definì la Gut and Psychologic Syndrome (GAPS), caratterizzata da: dolori articolari, sintomi psichiatrici e neurologici (DOC e TIC, sindrome di deficit di attenzione e iperattività, sbalzi di umore, disturbi del sonno, incontinenza notturna e alterazioni della frequenza urinaria, alterazioni dei movimenti, ansia da separazione e selettività alimentare).

 

Attualmente si stanno anche conducendo studi universitari per accertare e definire la così detta enterocolite autistica, cioè una particolare infiammazione cronica dell’intestino caratterizzata da alterazioni del sistema immunitario specifico e sistemico con riscontro di virus (morbillo, per dirne uno) intramucosale e alterazioni in senso patologico del microbiota intestinale presente nella maggior parte degli autistici.

 

Non basta.
Io e molti altri colleghi osserviamo clinicamente tutti i giorni che una forma più o meno grave di enterocolite cronica è presente in tutti i pazienti con una patologia infiammatoria cronica associata (allergia, asma, IBD, dermatiti, diabete, fibromialgia, patologie del neurosviluppo, autismo e molte altre).
Un bel problema davvero, eppure sembrerebbe che molte cose, ovvie per altro, tornino sempre nella patogenesi di queste malattie.

Diversi studi hanno dimostrato che alcuni batteri intestinali sono più comuni nelle persone con autismo, suggerendo che il microbiota intestinale potrebbe almeno in parte contribuire allo sviluppo di questa condizione.
Esistono prove dell’associazione tra l’autismo e microbiota intestinale, così come tra autismo e dieta, in quanto i bambini con questa condizione normalmente tendono a essere selettivi da un punto di vista alimentare e ad avere una dieta di qualità inferiore.
I risultati suggeriscono dunque che le differenze nella composizione microbica intestinale nei pazienti autistici sono dovute prevalentemente alle preferenze dietetiche, tendenzialmente ristrette, associate all’autismo e che quindi non contribuirebbero direttamente allo sviluppo dei tratti autistici.
I risultati pubblicati su Cell, evidenziano la rilevanza di fattori confondenti spesso sottovalutati, come la dieta, negli studi che coinvolgono persone autistiche.
Inoltre, i dati raccolti indicano che l’alimentazione contribuisce in maniera importante allo stato di salute generale dei bambini affetti da autismo.
In questo studio sono state invece riscontrate prove che la diversità alimentare limitata e la qualità più scadente della dieta, che è associata a specifiche caratteristiche dell’autismo, come comportamenti ristretti e ripetitivi, sono mediatori significativi della diversità tassonomica e, a sua volta, della consistenza delle feci.

 

Concludendo:
è evidente come la dieta selettiva, generando disbiosi, sia una causa importante di infiammazione intestinale.
Ciò che pare anche evidente è che l’autismo non sia una patologia univoca, ma sia (come noto) uno spettro molto ampio di patologie la cui patogenesi è realmente multifattoriale, comprendendo sia cause esterne (farmaci, infezioni, alimentazione), così come cause interne specifiche del soggetto (mutazioni genetiche).
La riduzione dell’infiammazione intestinale attraverso una dieta consona (stile alimentare) è assolutamente indispensabile anche nel trattamento di altre patologie come allergie, asma, IBD, gastrite, patologie autoimmuni, dermatiti, diabete mellito di 2 tipo e fibromialgia.

 

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Bibliografia:
https://doi.org/10.1016/j.cell.2021.10.015
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21410934/









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