Questi ultimi anni finiranno nella storia come il più grande fenomeno di manipolazione del consenso a cui l’umanità abbia mai assistito.
Il più grande esperimento di massa che ha visto convivere la manipolazione delle conoscenze scientifiche, dell’informazione e delle coscienze.
Ci hanno fatto credere che l’unico valore, non negoziabile, che la civiltà riconosce è la sopravvivenza biologica del singolo e in nome di questa hanno imposto ogni genere di sacrificio, limitando tutte le altre dimensioni dell'esistenza.
In tutto questo, il dissenso è stato ampiamente ed espressamente perseguitato e combattuto.
Le strategie di comunicazione si sono organizzate militarmente per isolare chi portava visioni e quesiti fuori dal pensiero comune, o manifestava il proposito di non omologarsi alla volontà generale in nome di valori che, fino al giorno prima, erano condivisi da tutti, se non addirittura considerati fondamentali.
Il violento scontro ideologico ha avuto come risultato, come abbiamo visto, una crescita della radicalità delle posizioni, un’assoluta mancanza di dialogo e un incremento delle tensioni sociali, il tutto funzionale per permettere e legittimare forme di repressione in nome della presunta necessità di mantenere ordine e coesione sociale.
Il governo ha rispolverato il paternalismo di stato basato sulla paura e sul puro istinto di sopravvivenza biologica.
Complici di tutto questo, i cosiddetti intellettuali politicizzati hanno discriminato, isolato e sbeffeggiato chiunque abbia rifiutato i ricatti di Stato.
Il loro progetto di discriminazione prosegue senza sosta perché a loro non importa nulla della scientificità dietro le scelte del governo, infatti non si oppongono al reintegro dei medici sospesi perché costituiscono un pericolo per l'incolumità dei pazienti o perché negano studi supportati da evidenze scientifiche, ma perché essi si oppongono al disegno sovranazionale attuale e dominante neoliberista, che pone sopra a tutto gli interessi dei mercati imposti tramite dogmi fideistici e questo per loro è assolutamente inaccettabile.
E insistono, nonostante l’evidente fallimento di tutto ciò che hanno difeso in questi due vergognosi anni.
Non tacciono e anzi sbraitano più di prima, colmi di osceno risentimento verso chi ha fatto scelte diverse e, sfortunatamente per loro, è ancora vivo e vegeto.
Il drammatico paradosso è constatare che per loro curare e guarire le persone sono diventati atti ciarlatani da combattere, così come il ragionamento e il dubbio (da sempre humus del pensiero) sono diventate attitudini pericolose, da vietare e punire.
Questa classe di individui non è più definibile "intellettuale" (classe ormai davvero rara e in via di estinzione) e potrebbe essere benissimo etichettata, dopo questa drammatica deriva di cervelli, con la più giusta definizione di "ciarpame prezzolato".
Badate bene, oggi non abbiamo vinto nessuna guerra.
Accogliamo il reintegro con gioia, ma anche con grande attenzione.
L’armata degli odiatori e dei nemici della libertà sta affilando i coltelli, pronta a scatenare l’inferno pur di far tornare lo status quo precedente.
A meno che non si compia un risveglio profondo e definitivo delle coscienze, ho ben pochi dubbi su come andrà a finire, del resto abbiamo visto benissimo che dignità, diritti, libertà e autodeterminazione per costoro sono semplicemente parole con cui riempirsi la bocca, per muovere a loro piacimento masse inerti e utilizzabili persino per mercanteggiare il nostro bene più prezioso: la salute.