L’UOMO È UN ESSERE DI TRANSIZIONE
la stanza degli ospiti
28 gennaio 2022
L'uomo è un essere di transizione - Roberto Maria Sassone | Stefano Manera Blog

[ Articolo di Roberto Maria Sassone.]

 

Sri Aurobindo nei suoi scritti ha detto che "l’uomo è un essere di transizione", che in parole povere vuol dire che la sua evoluzione non è terminata, ma nella forma attuale egli non è ancora compiuto, l’essere umano non ha concluso la sua trasformazione.

 

Se così non fosse, se l’essere umano così com’è fosse il culmine dell’evoluzione sarebbe un grande fallimento, destinato probabilmente all’estinzione, come è avvenuto ai dinosauri milioni di anni fa.

A bene vedere siamo misere creature, profondamente condizionabili, completamente succubi del nostro egocentrismo, capaci di fare del male per il piacere di farlo, privi per lo più di coscienza morale, “sepolcri imbiancati” che vivono di mera apparenza.

Gli animali hanno una loro dignità naturale ed istintiva, mentre gli esseri umani sono capaci delle peggiori nefandezze e di svendersi per “trenta denari” per la loro mera sopravvivenza che scambiano per libertà.

 

Wilhelm Reich affermava che è inutile creare nuove istituzioni, apparentemente al servizio del popolo, se a gestirle continuano ad esserci individui “appestati”, privi di valori etici, incapaci di “sentirsi vivi” ed in contatto coi loro sentimenti più profondi.

Occorre un salto quantico, ovvero che nasca una nuova coscienza nell’essere umano.

Perciò il bene più prezioso diventa la consapevolezza, la percezione intima di un centro di coscienza più vasto e luminoso che si sostituisca alle trappole dell’EGO, infarcito dei suoi numerosi e chiassosi personaggetti, frammentati e mutevoli, che inseguono soltanto il loro tornaconto.

Come si fa a rispettare la vita se si è morti dentro?

 

Come la si può riconoscere fuori di sé, negli altri esseri umani, se non la sentiamo vibrare nel nostro corpo e fremere nel nostro cuore?

Questa è la più tremenda fase storica dell’umanità; siamo ad un bivio: o ci trasformiamo e diventiamo farfalle, attraversando il lungo travaglio della crisalide, o restiamo bruchi e continuiamo a strisciare.

 

La morte più orrenda non è certo quella fisica, anzi la morte è l’inizio di un nuovo viaggio, è il bruco che muore per diventare farfalla, ma la vera morte è la morte interiore, pur restando apparentemente in vita.

Credere che la libertà consista nel poter continuare a razzolare nei consumi sempre nuovi, nei giorni di ferie spesso deludenti nel poter fare come Fantozzi, partita e "rutto libero", è ben misera cosa.

 

Per di più qualsiasi libertà concessa e consentita, non soltanto è una finta libertà, gentilmente offerta dalla bontà di chi sta in alto, ma può essere in qualsiasi momento revocata e qualcuno inizia ad accorgersene!

La salvezza è riprendere i valori dello Spirito, trovare il Tesoro nascosto, la luce divina che ci anima, sentirci uniti e solidali, tornare a guardarci negli occhi, vedere un’anima in chi è di fronte a noi e rispecchiarci in essa.

 

[ Articolo di Roberto Maria Sassone.]

 

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Roberto Maria Sassone vive e lavora a Milano, è stato allievo del Prof. Federico Navarro, pioniere del movimento reichiano in Italia.

Ha seguito percorsi di meditazione Trascendentale e Vedanta, segue dal 1983 lo Yoga Integrale di Sri Aurobindo e Mére e ha messo a punto una pratica di meditazione (meditazione integrale) che si ispira ad esso.

Pratica la meditazione Vipassana Theravada ed è stato allievo a Milano dell’insegnante Chandra Livia Candiani dal 2012 al 2016.

Roberto Maria Sassone è un caro amico, psicoterapeuta, istruttore di mindfulness, analista reichiano, terapeuta EMDR e scrittore.









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