LA TUA GUIDA SIA LA NATURA
la stanza degli ospiti
28 febbraio 2022
La tua guida sia la natura - Claudio Colombo | Stefano Manera Blog

L’uomo ha sempre diffidato di ciò che non riesce a riconoscere: per accettare un concetto, un fatto, un’esperienza, occorre che qualcuno possa ritrovare una ragione che poggi sul consenso.

È la ricerca di una ragione per generare rassicurazione.

E siccome il consenso è proporzionale al numero di coloro che condividono la comprensione del concetto, del fatto, dell’esperienza, è sempre stato impossibile, se non addirittura vietato, parlare di Materia Spirituale.

Beninteso, forse per salvare le apparenze, è graziosamente concesso parlare di Spirito: ma il dominio in cui lo si può fare è sempre quello della mistica, della discussione filosofica o intellettuale, dell’esoterismo; al massimo, siamo stati capaci di costruire dogmi religiosi, quasi a chiudere in una riserva un po’ indiana la scomoda e troppo pericolosa realtà dello Spirito.

Parrebbe quasi che la sua volatilità naturale richieda la costruzione di una bella prigione: curata, dotta, persino rispettata, ma pur sempre una prigione; così, almeno, non scapperà in giro a far troppi danni.

 

 

Dunque non c’è da meravigliarsi se alcuni folli cercatori trovano fatti e misfatti provocati da questo singolare protagonista della nostra vita: lo Spirito varca, da sempre, qualunque barriera possa essergli costruita attorno. Non tanto per un carattere ribelle, che pure gli appartiene, quanto per il più semplice dei fatti: la materia, ciò che è concreto, ciò che i nostri cinque sensi colgono e che la mente archivia nella memoria, è costituito da Spirito in azione.

Questa affermazione non necessita di un incidente probatorio: è Madre Natura, ciò che regge il tessuto e lo sviluppo di ogni Creazione, che usa lo Spirito - i soliti vecchi ricercatori pazzi lo qualificano come Universale - per compiere ogni azione, dalla più infinitesimale alla più colossale.

C’è solo da sorridere al continuo tentativo da parte dell’umano consenso di approntare prove il cui scopo è quello di tenere lo Spirito fuori dalla porta: come si sa, rientrerà sempre dalla finestra.

Madre Natura non è un soggetto che possa essere misurato, pesato, numerato.

A ben riflettere, è il solito problemino dell’avere e dell’essere: per credere a qualcosa, l’uomo deve essere certo che abbia misura, abbia peso, abbia numero. Solo così il nostro cervello potrebbe catalogarlo.

Si tratta quindi dell’eterna inutile battaglia: chi trovasse, o ritrovasse, nel corso delle proprie ricerche le tracce dell’azione dello Spirito Universale si vedrebbe immediatamente circondato da gente con il metro, la bilancia ed il pallottoliere.

Chi potrebbe mai rinchiudere uno Spirito in un barattolo? Per farne che, poi?

 

 

Il medico tedesco e padre dell'Omeopatia Samuel Hahnemann ha fatto l’unica cosa sensata che si potesse fare: ha ritrovato quello Spirito, e non gli ha chiesto di essere misurato, pesato o numerato; lo ha giustamente lasciato libero di agire, preoccupandosi di far sì che Madre Natura stessa, operando per sé stessa, in base alle sue leggi semplici e meravigliose, potesse agire nell’intimo segreto della materia spirituale degli uomini ammalati per ritornare al suo naturale equilibrio.

Perché questa specie di miracolo possa accadere, l’Omeopatia ricava da materie concrete, tangibili, che sono sulla faccia della terra, lo stesso identico Spirito che è alla base della realtà materica del corpo umano, prendendolo però da corpi esterni e specifici che hanno lo stesso imprinting dei sintomi manifestati dal corpo dell’uomo ammalato.

 

 

L’idea che sia l’equilibrio tra due forze, identicamente spirituali, ma non per questo non attive nel cambiamento di stato di un corpo, il vero Centro intelligente di ogni azione, la si trova scritta e testimoniata negli scritti di coloro che hanno avuto il coraggio di leggere le opere di Madre Natura: è l’eterno combattimento tra Luce e Tenebre, è il mistero della polarità dinamica espressa dal simbolo dello Yin e dello Yang.

Molta cultura di stampo New Age applica l’uomo nella ricerca di corpi Yin o Yang, nella speranza di poter mettere sul piatto della propria bilancia Luce o Tenebre: talvolta l’operazione potrebbe riuscire; ma, se riesce, è solo perché c’è stata una fortunata coincidenza nella polarità della Forza Vitale del corpo umano ed in quella - sottile, nascosta, sfuggente - della sostanza utilizzata.

 

La cosa straordinaria, riconosciuta dal genio di Hahnemann, è che l’equilibrio perduto può essere riguadagnato soltanto grazie allo Spirito di un corpo; un alchimista direbbe della sostanza spirituale e non della forma materiale.

In effetti, l’Alchimia si basa esattamente sull’azione degli Spiriti, presenti in tutti i corpi della Creazione, allo scopo di mutare le qualità dei corpi, grazie ad operazioni di purificazione. L’alchimista purifica la materia dalla scorza grossolana, e cerca di arrivare al Centro di un corpo, dove alberga uno Spirito di estrema potenza, ma estremamente volatile, sfuggente: lo si è chiamato il Servus Fugitivus, perché serve e perché sfugge; e dove va uno Spirito che fugge? Il semplice buon senso dice che andrà in cerca di un altro Spirito, in un altro corpo. “Alchimia est impuri separatio a substantia puriore”, recita un vecchio adagio alchemico.

 

 

Ed è forse grazie a questa visione antica, misconosciuta ma vera, attiva, che Hahnemann iniziò a porsi il problema delle diluizioni: addirittura si pose l’obiettivo di rendere sempre più puro lo Spirito di un corpo, effettuando diluizioni sempre più spinte e verificandone l’azione sui suoi pazienti. Hahnemann era un medico, e sentiva nel profondo del proprio cuore il dramma del medico, una persona cui è demandato il compito, che si dovrebbe chiamare Sacro, di curare il proprio prossimo:

 

...Il mio senso del dovere non mi permetterebbe facilmente di trattare lo stato patologico sconosciuto della mia fratellanza sofferente con queste medicine sconosciute. Il pensiero di divenire in questo modo un assassino o un malfattore nei riguardi della vita dei miei umani compagni fu per me così terribile e sconvolgente, che rinunciai completamente alla mia pratica nei primi anni della mia vita matrimoniale e mi occupai esclusivamente di chimica e dello scrivere...”

 

Apparirà forse scomoda, per molti medici di oggi, questa frase accorata del padre dell’Omeopatia: si percepisce la responsabilità della missione del medico, il senso di fratellanza da viversi nelle azioni quotidiane, il timore di far del male, persino un male peggiore della malattia, a chi si è chiamati a curare. Nella nostra civiltà di oggi, fatta di fretta, superficialità, apparenza e di compiacimento nell’appartenere alla casta prescelta, quei concetti suonano spesso troppo parrucconi, troppo compromettenti.

Il medico, tuttavia, dovrebbe essere colui che cura perché ama, perché ha compreso cosa è una malattia, perché ha lasciato fuori della porta il sapere per abbracciare la Conoscenza. Questi medici, questi fratelli che dovrebbero essere più esperti del comune mortale nella visione della danza del bianco e del nero, sono rari; ma ci sono.

 

 

"(la) Natura è così sottile e pericolosa che non potremo servircene senza una notevole arte"

(Paracelso, Paragranum, 1530)

 

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[ Questo testo, a firma Captain NEMO, è parte della prefazione al libro di Claudio Colombo "L'evoluzione in settenari in Omeopatia Hahnemanniana", che ringrazio per avermene fatto dono. ]

 

Claudio Colombo è un mio caro amico, un uomo di grande valore e di grande cultura, non ordinaria, potrei dire. È un medico omeopata di stampo unicista che si è spinto in questo libro nello studio della Filosofia Naturale che sta alla base delle potenze "LM" o "Q" dei rimedi omeopatici.

Il dott. Colombo è colui che ha finalmente interpretato e svelato il vero senso della VI edizione dell'Organon di Samuel Hahnemann alla luce dei saperi alchemici (indispensabili) che condussero il medico tedesco a comprendere l'interazione tra lo Spirito racchiuso nei granuli di quelle potenze e lo Spirito del paziente come metodo terapeutico dove la chiave della vita è l'equilibrio tra la Forza Vitale e la Forza Ammalante presente in ogni cosa manifesta, e dunque anche nella natura umana.

Nella sua (non) Scuola OH nei pressi di Pavia Claudio Colombo organizza da anni seminari di approfondimento di Omeopatia Hahnemanniana.

 

Captain NEMO è un alchimista operativo di lunga esperienza e di grande cultura, allievo e amico dell'immenso Paolo Lucarelli, e autore della prefazione al libro di Claudio Colombo "L'evoluzione in settenari in Omeopatia Hahnemanniana".









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