LA RIVINCITA DELLA MEDIOCRAZIA
divagazioni notturne
10 dicembre 2021
La rivincita della mediocrazia | Stefano Manera Blog

"Non c'è stata nessuna presa della Bastiglia, niente di comparabile all'incendio del Reichstag e l'incrociatore Aurora non ha ancora sparato nessun colpo di cannone. Tuttavia, l'assalto è stato già lanciato ed è stato coronato dal successo: i mediocri hanno preso il potere".

Alain Deneault [filosofo e docente di scienze politiche all'università di Montreal] la chiama la rivoluzione anestetizzante, cioè l'atteggiamento che ci conduce a posizionarci sempre al centro, anzi all'estremo centro.
Mai disturbare e soprattutto mai far nulla che possa mettere in discussione l'ordine economico e sociale.
Tutto deve essere standardizzato.

La "media" è diventata la norma, la "mediocrità" è stata eletta a modello.

 

Tutto questo lo potevate leggere anche su Il Sole24 Ore nel 2018 in alcuni articoli critici nei confronti di un sistema che, con finta indignazione, era dipinto come ingiusto e abietto.
Finta indignazione perché in realtà andava molto bene che fosse così: la mediocrità rappresentava la cristallizzazione dello status quo.

 

Ma chi sono i mediocri?

Essere mediocri non vuol dire essere incompetenti.
Il sistema incoraggia l'ascesa di individui mediamente competenti a discapito dei supercompetenti e degli incompetenti.
Questi ultimi a causa della loro inefficienza, i primi invece perché rischiano di mettere in discussione il sistema e le sue convenzioni.
Comunque, il mediocre deve essere un mediamente esperto. Deve avere una competenza utile ma che non rimetta in discussione i fondamenti ideologici del sistema.
Lo spirito critico deve essere limitato e ristretto all’interno di specifici confini perché se così non fosse potrebbe rappresentare un pericolo.
Il mediocre, insomma, è lì per giocare il gioco.

 

Il mediocre è un individuo che deve "funzionicchiare", un indumento adatto a tutte le stagioni.
La sua caratteristica è il suo essere come una banderuola, ovvero andare dove tira il vento.
Il mediocre è comprabile, ha un prezzo, alto o basso che sia perché per lui è importante il concetto della rivalsa sociale, è importante aver raggiunto un certo livello di approvazione, è importante sentirsi investito di un’importanza spesso improvvisa, del tutto immeritata, ricercata non in virtù del suo valore intrinseco, ma dell'attitudine alla genuflessione al potente di turno.

 

"Piegarsi in maniera ossequiosa a delle regole stabilite al solo fine di un posizionamento sullo scacchiere sociale" è l'obiettivo del mediocre e tutto questo viene attuato attraverso atteggiamenti che tendono a generare istituzioni corrotte.
E la corruzione arriva al suo culmine quando gli individui che la praticano non si accorgono più di farlo.

 

La mediocrazia è l'esatto contrario della tanto invocata meritocrazia, ormai solo più miraggio in questo sciagurato Paese che ha costretto tantissimi giovani a scappare all'estero.
Come dice il professore di Medicina ne La meglio gioventù, film diretto da Marco Tullio Giordana nel 2003, "Vada via, se ne vada dall'Italia. Lasci l'Italia finché è in tempo [...] mio caro, io sono uno di quei dinosauri da distruggere".

È così, l'Italia è un paese bellissimo, ma inutile. Un Paese che cade a pezzi in mano a dinosauri. Corrotti.

 

Nella mediocrazia c’è la morte stessa della politica, sostituita dalla governance dove l'azione politica è ridotta alla gestione, al problem solving.
In un regime di governance siamo ridotti a piccoli osservatori obbedienti che devono far funzionare un meccanismo che rifiuta i dubbi e le opinioni differenti.

I mediocri di oggi sono i nerd di ieri, per usare un termine caro ai ragazzi di oggi, e che ieri avremmo definito più prosaicamente "sfigati".
I nerd sono persone di scarso successo, dotati di scarsa socialità, tendenzialmente introversi, sistematicamente rifiutati e anche derisi dai loro coetanei; sono coloro che devono compensare la scarsa avvenenza e le frustrazioni che ne derivano ottenendo la massima approvazione sociale tramite l’ossequio e il servilismo, covando un profondo odio per tutti coloro che, nella loro fantasia, sono riusciti a realizzarsi e, in fin dei conti, nei confronti di tutto il genere umano.
L’odio, si sa, può essere manifestato in vari modi, ma il comune denominatore è la cattiveria.

 

Il mediocre dunque, dimentico delle sue origini, diventa cattivo e mette in atto ritorsioni, vendette, rappresaglie: per lui tutti devono patire perché solo così può sentirsi alleggerito di un peso altrimenti insostenibile.

 

In questo periodo di pandemia e di confusione generalizzata, i mediocri sono diventati lo strumento indispensabile per il mantenimento dello status quo, rassicuranti o aggressivi a comando, intrattenitori nei salotti televisivi o divulgatori scientifici al bisogno.

Ma chi sono più esattamente?
Medici con H-index risibili assunti a sommi scienziati che anziché lavorare preferiscono frequentare gli studi televisivi, giornalisti abili ad indossare casacche diverse a seconda delle occasioni e desiderosi di proclamare la fine del mondo un giorno sì e l’altro pure, politici frustrati in preda a deliri di onnipotenza, opinionisti dell’ultim’ora, parvenu di ogni risma pronti a vendere anche la mamma.

Ecco l'esercito della mediocrità, pronto a fare il grande passo, pronto finalmente a dare un senso alla sua pochezza, pronto per essere masticato e, infine, sputato (potete scommetterci) come si faceva coi legnetti di liquerizia che usavamo tanti anni fa.









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