MATRICE EXTRACELLULARE E INFIAMMAZIONE
corpo (intestino)
14 marzo 2022
Matrice extracellulare e infiammazione | Stefano Manera Blog

Parlo spesso della matrice extracellulare e della sua implicazione nelle malattie, soprattutto nel mantenimento dell’infiammazione sistemica di basso grado.

Era il 27 marzo 2018 quando il gruppo del patologo israeliano Neil D. Theise pubblicò su Nature un articolo in cui veniva descritto un "nuovo organo" chiamato interstitium.
Giustamente il mondo accademico lo accolse con enfasi e la notizia fu riportata trionfalmente da tutti i giornali.
Ecco che la Scienza (ri)scopriva il sistema reticolo endoteliale, esattamente la stessa entità che gli omeopati e gli osteopati più istruiti conoscono e trattano in quanto sede di importanti blocchi e intossicazioni, riequilibrandolo e permettendo alle tossine accumulate di fuoriuscire con il conseguente benessere generale della persona.
Diciamo che tutte le medicine tradizionali, dalla cinese all’ayurveda, con le loro conoscenze e modalità, lavorano proprio sul sistema bioenergetico, ovvero sul ripristino del fisiologico fluire dei fluidi, leggi anche omeostasi.

 

Fino a pochi anni fa quando parlavamo di parassitosi intestinale (un termine arcaico usato per indicare un’alterazione del microbiota intestinale) venivamo additati come pazzi visionari.
Oggi non si fa altro che parlare di disbiosi, microbiota e via dicendo: è il karma.
Allo stesso modo, quando parlavamo di intossicazione del sistema reticolo endoteliale con conseguente alterazione del funzionamento di tutto l'organismo, i dottori bravi ci chiedevano se quella che fumavamo fosse roba buona.

 

La matrice extracellulare è la grande dimenticata nell’ambito della composizione corporea ma riveste un ruolo centrale in gran parte dei processi metabolici tra l’ambiente intra ed extracellulare.

 


Le cellule non sono le uniche costituenti dei tessuti perché si trovano “immerse” in questa matrice che riempie lo spazio tra le cellule mantenendo forma e funzione del tessuto che compone. Oltre alla funzione di sostegno, la matrice extracellulare è coinvolta nei processi di comunicazione, proliferazione e sviluppo dei tessuti con cui viene a contatto. È una struttura molto complessa costituita da più componenti come proteine strutturali, proteoglicani, glicosaminoglicani e altre proteine specializzate.
La Matrice Extracellulare è principalmente composta da acqua, proteine e altre sostanze e la si ritrova in quasi tutti i tessuti corporei.
L’importanza della matrice sta proprio nel suo essere ubiquitaria componendo, o essendo a contatto, con ogni tessuto dell’organismo, costituendo fino al 20% del peso corporeo.

 


Essa subisce un continuo rimodellamento che avviene sempre, sia in salute che in malattia, e ha un andamento circadiano che segue il ritmo del cortisolo.
In particolare nella prima parte della giornata (indicativamente tra le 3:00 e le 15:00), si ha una fase di ipercortisolemia e attività del sistema nervoso ortosimpatico che comportano una degradazione della matrice extracellulare (fase catabolica) che viene definita in stato di sol, mentre nella seconda parte della giornata (tra le 15:00 e le 3:00 circa) avremo una riduzione del cortisolo e l’attivazione del sistema nervoso parasimpatico che comportano la ricostruzione della matrice (fase anabolica), definita in stato di gel.
Queste fasi sono governate dal ritmo circadiano sostenuto dalla luce solare e dall’asse dello stress (ipotalamo ipofisi surrene).

 

Il rapporto tra matrice extracellulare e infiammazione sta proprio qui, in questo equilibrio tra catabolismo e anabolismo che può alterarsi a causa di stress di vario tipo come stili di vita non ottimali, infezioni, fumo, cattiva alimentazione, insufficienza del sistema linfatico o utilizzo prolungato di farmaci.
In queste condizioni, l’organismo attiva uno stato infiammatorio per accelerare lo smaltimento di sostanze il cui accumulo può diventare dannoso.
Se questo stato infiammatorio si protrae nel tempo si parla di infiammazione cronica, una condizione in cui i cataboliti prodotti si accumulano, dato che la capacità di smaltimento sarà insufficiente.

Altro ruolo importante nella degradazione della matrice è quello dei radicali liberi che, attraverso vari meccanismi, favoriscono la distruzione e impediscono la rigenerazione delle proteine della matrice e quindi dei tessuti.
La matrice extracellulare è un crocevia fondamentale per gli scambi metabolici tra le cellule.
Per questo risulta chiaro che in condizioni di stress cronico e di circadianità alterata vengano compromessi gli scambi e la comunicazione intercellulare e tutto questo può ripercuotersi sull’intero organismo.

 

Questo è il segreto della medicina funzionale e di regolazione, dove la matrice extracellulare diventa il target di elezione, ovvero lo scopo terapeutico è quello di ripristinare la corretta dinamica dei fluidi, riallineare i sistemi alterati, ridurre l’infiammazione e ripristinare l’omeostasi.

Il punto cruciale tuttavia è comprendere come mai alcuni soggetti siano più suscettibili a infiammarsi e presentino sistemi antiossidanti meno efficaci rispetto ad altri.
Ma questo sarà il tema di un prossimo post: continuate a seguirmi!

 

Bibliografia:
- https://www.nature.com/articles/s41598-018-23062-6
- E. Poggiogalle, H. Jamshed, C.M. Peterson – “Circadian regulation of glucose, lipid and energy metablism in humans”, Metabolism 2017
- AA.VV. – “La PNEI e il sistema miofasciale: la struttura che connette” – Edra
- F. Bottaccioli – “Il sistema immunitario: la bilancia della vita” – Tecniche nuove
- W.Janig – “Il sistema neurovegetativo regolatore delle funzioni integrative nelle dinamiche corporee” – Futura Publishing Society
- R. Colombo, E. Olmo – “Biologia, cellula e tessuti” – Edi Ermes









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