CANDIDA E DISBIOSI INTESTINALE
corpo (intestino)
6 dicembre 2021
Candida e disbiosi intestinale | Stefano Manera Blog

Oggi desidero tornare sull’argomento candida.

Di solito si pensa che la candida sia solo quella vaginale e che si possa guarire con gli ovuli o poco più.
Le infezioni fungine sono un problema sempre più diffuso e la candidiasi vulvovaginale (VVC) colpisce il 75% delle donne nonostante i trattamenti "fai da te" e la distribuzione di antifungini per canali non ufficiali ne facciano sottostimare la prevalenza.

 

Una buona percentuale sviluppa poi forme ricorrenti (RVVC) identificate con quattro o più casi in un anno.

La ricorrenza può, come preventivabile, impattare significativamente sulla qualità di vita creando stress, problemi sessuali, eccetera.
Esiste inoltre un'evidenza di associazione tra RVVC e vulvodinia in tre quarti delle pazienti. È stato osservato che queste pazienti presentano un'alterazione genetica in una proteina che contrasta l'infezione da Candida (mannose binding lectine) e un'ipersensibilità a costituenti di superficie della Candida.


Tra i fattori di rischio sono inclusi l’abuso di cibi raffinati (zuccheri, prodotti da forno e lievitati), l’abuso di antibiotici e contraccettivi, promiscuità sessuale e altri fattori.
La Candida albicans, in particolare, è il patogeno predominante (non l’unico) in questo disturbo, essendo il responsabile nel 90% dei casi.
La formazione del biofilm che consegue alla sua infezione è ideale per la sua proliferazione ed è risultato anche un fattore che riduce l’efficacia delle terapie antifungine, favorendo la ricorrenza.

 

È importante sapere che laddove c'è candida vaginale, nella maggior parte dei casi, essa è presente in modo anomalo anche a livello intestinale, in convivenza con una disbiosi di vario grado.

La Candida può interessare naturalmente anche i maschi, che spesso non hanno però una manifestazione esterna come avviene per le donne.
Tuttavia un attento esame della lingua può evidenziare una possibile candidosi intestinale.

 

La Candida non è altro che un fungo che vive da commensale nel nostro intestino.
Se però l’equilibrio del microbiota intestinale viene compromesso, ecco che la nostra ospite si sveglia e inizia a proliferare in modo incontrollato, mutando dalla forma dormiente (spora) allo stato attivo o vegetativo (ifa), dalla caratteristica forma di bastoncello allungato.
Lo stato attivo produce lo strato di biofilm che diventerà il suo stesso terreno di crescita e crea dei “tentacolini” che penetrano la mucosa intestinale aderendovi e formando delle piccole fessure (con conseguente leaky gut o sindrome da permeabilità intestinale).
Ovviamente la candida prolifera in un organismo già in qualche modo debilitato, intossicato o in acidosi.

 

Come se non bastasse, la candida, che è molto vorace, quando digerisce gli zuccheri e i lieviti (che adora), poi produce sostanze estremamente tossiche per il nostro corpo, come l’acetaldeide, che intossicano ed indeboliscono i nostri organi e tessuti.

La candida intestinale è anche associata in vari gradi a stress epatico, a cattiva digestione, reflusso biliare, intolleranza al nichel e molte altre condizioni patologiche.

 

Così come il microbiota intestinale è importante per le sovracrescite fungine del piccolo intestino (SIFO), il microbiota vaginale gioca un ruolo fondamentale nelle RVVC, come ha approfondito lo studio di Emily McKloud del College of Medical, Veterinary and Life Sciences di Glasgow (UK), pubblicato su mSystem.
Lo studio ha confrontato le dinamiche di interazione con ceppi di Lactobacillus (tra i ceppi commensali più espressi nonché tra i responsabili dell’equilibrio del microbiota vaginale).

 

Lo studio, da un punto di vista microbiologico, ha condotto un’indagine a livello tassonomico e ha visto che:

  • A livello di genere, i Lactobacillus rappresentano il 75% del microbiota vaginale con livelli di diversità simile tra il gruppo affetto da RVVC e il gruppo di controllo.
  • A livello di specie, nelle pazienti con RVVC si è vista una riduzione specifica dei L.crispatus passando dal 44% nel gruppo controllo al 30%.
  • Streptococcus, Prevotella Clostridium sono risultati associati positivamente con il numero di episodi di VVC (la loro presenza eccessiva favorisce la candida). Correlazione negativa invece per Lactobacillus (la sua presenza inibisce la candida).
  • Determinati ceppi hanno sono correlati con l’abbondanza di Candida. Tra questi, Megasphaera, già associata a disbiosi vaginali, è risultata positivamente associata alla carica micotica nel gruppo RVVC.
  • Candida albicans è risultata coprire il 73% delle specie Candida isolate nel gruppo di pazienti e ha dimostrato spiccate capacità nella formazione di biofilm, struttura molto importante per la proliferazione fungina.
  • Lactobacillus rhamnosus è risultato essere il ceppo più efficace nel ridurre il biofilm prodotto da C. albicans, down-regolando gli enzimi responsabili della sua produzione (HWPI, ALS3, ECE1).
  • Buona anche l’attività di L. crispatus che ha registrato una parziale riduzione nella conta di Candida e della porzione di microrganismi vivi all’interno del biofilm stesso.

 

In conclusione, la specie di Candida maggiormente responsabile della candidiasi vulvovaginale ricorrente è la Albicans, associata anche a un aumento proporzionale alla durata della patologia.


In soggetti geneticamente predisposti, la Candida può dare sintomi anche con quantità minime, se la persona iper reagisce ai suoi antigeni, ossia se è allergica. Oppure quando la mucosa della vagina è lesa da microabrasioni, che compaiono quando il rapporto sessuale avviene in condizioni di infiammazione vaginale.
Questo spiega perché le infezioni da Candida possono causare nel tempo dolore ai rapporti all’inizio della penetrazione (dispareunia), bruciori vulvovaginali che possono persistere per più giorni dopo il rapporto e uno stato di infiammazione e di dolore cronico, noti come vestibolite vulvare e vulvodinia.
L’abuso di antibiotici può scatenare una Candida molto aggressiva, perché altera profondamente l’ecosistema intestinale e vaginale.
Anche un’alimentazione scorretta, cioè con eccesso di carboidrati, dolci, bibite zuccherate, alcolici e cibi lievitati, pizza in testa, può alterare il microbiota intestinale e di conseguenza quello vaginale.

 

Le interazioni tra Candida e determinate specie batteriche commensali come L.crispatus e L.rhamnosus sottolineano ancora una volta l’importanza di agire di concerto sul microbiota sia vaginale che intestinale con finalità sia di trattamento che preventive.
Con le cure giuste, la Candida resta dormiente e silenziosa!

 

Anche di questo parlo nel mio ultimo libro “Cervello Intestino – Un legame indissolubile

Ho scritto altri due post su questo argomento:

L'ALIMENTAZIONE NELLA CANDIDA

LA CANDIDA

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Fonti:
https://microbioma.it/ginecologia/candida-ricorrente-ruolo-sempre-piu-centrale-del-microbiota-vaginale/
https://journals.asm.org/doi/10.1128/mSystems.00622-21
Cervello Intestino – Un legame indissolubile. S. Manera, 2021, Macro Editore, Cesena.









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