FACCIAMO PACE CON LA MORTE
mente (cervello)
3 giugno 2021
Facciamo pace con la morte | Stefano Manera Blog

Un tema difficile da trattare, il tema della morte, che può generare fastidio.
Mentre in passato la morte faceva parte della vita di tutti i giorni, oggi c'è, perlomeno nella nostra civiltà occidentale, una sempre maggiore esclusione della morte nei nostri discorsi, nei nostri vissuti, nella quotidianità.
Ma la morte fa parte di un processo vitale ineluttabile.
Non abbiamo nessuna certezza su ciò che ci accadrà nel nostro futuro, l'unica certezza che noi abbiamo riguardo alla nostra vita è il fatto che moriremo.

 

La morte ci può insegnare moltissimo su come vivere la nostra vita giorno per giorno.
Avere a che fare, come medico, con persone che muoiono, mi ha insegnato molto.

Avendo sempre frequentato reparti di emergenza urgenza e avendo lavorato per anni nel 118, ho incontrato spesso la morte, in tutte le modalità (naturali o violente) e a tutte le età.
Ho imparato, dalla morte, il valore della vita.
Un valore inestimabile.
Ho imparato che il momento fondamentale della nostra vita è il momento presente: l'istante piccolissimo che stiamo vivendo, che ha un valore assoluto.

Un paradosso e un contrasto.

 

Naturalmente dobbiamo portare grande rispetto verso chi sta morendo e verso chi è morto.
Il Libro Tibetano dei Morti dice che i morti vanno dimenticati ed è vero che non dobbiamo rimuginare e rimpiangere, ma chiunque abbia dato valore alla nostra vita ci ha lasciato un'eredità coi suoi insegnamenti e vive in maniera eterna dentro di noi.

 

Purtroppo anche nel mondo medico la morte spaventa e la paura di un evento naturale come la morte può sfociare in un accanimento terapeutico che non lenisce, non cura, non risolve ma prolunga un'agonia che naturalmente si sarebbe interrotta.
Sarebbe auspicabile che anche da noi in Italia ci fossero corsi di formazione per i medici su come gestire la morte, su come comunicare coi pazienti e coi familiari e su come "stare", anche in silenzio, con chi soffre.

In ospedale manca la ritualità della morte cioè quello che è sempre stato fatto nella notte dei tempi, perché l'uomo diventa uomo, Homo Sapiens Sapiens, quando prova un sentimento empatico e comincia il culto dei morti.
Nella società del consumo si muore lontano da casa, in locali asettici, lontano dagli affetti.
Perdendo la sacralità stessa della morte.
Il rischio è l'abitudine e la rimozione, ma non possiamo renderci indifferenti al dolore, dobbiamo esserne partecipi, con consapevolezza, pur senza farci travolgere.
Come medico ho scelto di non aver paura della morte, ma, anzi, di lavorare con lei e di prendermi cura di chi sta compiendo l'ultimo viaggio.

 

Sarebbe un passaggio importante, anche all'interno di un ospedale, riscoprire la sacralità del rito, che non è necessariamente un rito religioso, per dare nuovamente valore a questo momento fondamentale.
I medici sono pronti?
Come possiamo "danzare" con la nostra mortalità, come medici, abbandonando la paura della morte?
Nel momento in cui abbiamo la consapevolezza di aver praticato buone cure non possiamo vivere la morte come fallimento, perché la morte è nell'ordine delle cose.

Dobbiamo essere umili e abbandonare la sensazione di onnipotenza che la medicina degli ultimi cento anni ci ha dato, perché la morte, comunque, è più grande di noi.
Cura è anche essere dei bravi accompagnatori, una volta che abbiamo esaurito le nostre capacità terapeutiche.

 

L'uomo ha paura di morire perché ha l'illusione di essere nato, dice una frase buddista.

Noi siamo sicuri di essere in questa realtà, ma tutto è relativo. Questa vita è realmente la realtà? La nascita è davvero l'inizio della vita? E la morte è davvero la fine della vita?

 

---

 

C'è un grande bisogno di hospice dove non ci si occupi solo di cure palliative.
A Prato, con gli amici di Tutto è Vita, stiamo costruendo un hospice dove insieme alle cure tradizionali verrà applicata la cura della presenza, della compassione, dell'amorevole gentilezza, in un supporto spirituale di accompagnamento al fine vita.

 

Parlo del mio pensiero e della mia esperienza riguardo alla morte in un video, disponibile anche in podcast, realizzato con l'amica Nicole Smith.









web design