ORIGINE E SEDE DEI BLOCCHI PSICOSOMATICI
mente (cervello)
16 maggio 2023
Origine e sede dei blocchi psicosomatici | Stefano Manera Blog

"Chi guarda fuori, sogna. Chi guarda dentro, si sveglia." (Carl Jung)


Ogni giorno ricevo in studio persone che vivono l'esperienza di un blocco e che hanno perso la capacità di sentire il proprio corpo.
Wilhelm Reich osservò che le persone con problemi emotivi e psicologici presentavano anche tensioni croniche muscolari. La biodinamica ha aggiunto che queste tensioni coinvolgono anche il tessuto connettivo e il movimento fluidico profondo.


Negli ultimi anni, le ricerche di Stephen Porges (vedere teoria polivagale) hanno portato alla scoperta che tutto questo ha a che fare anche con il sistema nervoso autonomo vegetativo.
Le tensioni e il dolore cronico possono essere riconducibili all'incapacità di regolazione spontanea del sistema nervoso simpatico, quel sistema che ci spinge a combattere o fuggire in caso di minaccia (“fight or flight reponse”). In questa visione si deve considerare anche il sistema nervoso parasimpatico.


Dove il sistema nervoso simpatico porta alla tensione, il sistema nervoso parasimpatico è deputato ad organizzare il rilassamento e l'espansione.
Quando il sistema nervoso neurovegetativo perde la capacità di regolazione andando in disequilibrio, la contrazione viene tradotta dal sistema stesso come "sicura", mentre l'espansione (fidarsi della vita, affrontare l'ignoto, provare nuove esperienze) viene tradotta come "non sicura".
La contrazione è la reazione al dolore, l'espansione è la reazione al piacere.
Il flusso naturale dell'energia vitale nel corpo viene sperimentato come piacevole.
È esattamente ciò che identifichiamo come vitale e vibrante.
Questo è il cosiddetto "flow".
Nella misura in cui il flusso vitale naturale è rallentato dalla contrazione del tessuto connettivo, diminuisce anche la capacità di provare piacere e nuove esperienze, perché sarà sempre più inconsciamente rifiutato come insicuro.


Il corpo finirà per assuefarsi e col tempo rifiuterà il sentire.
Così verranno innalzate le armature di protezione.


Wilhelm Reich, da genio quale era, scoprì che la libertà fluidica del corpo è fondamentale ed è in grado di influenzare enormemente pensieri ed emozioni.
Questo è il motivo per cui chi è depresso, per esempio, non può cambiare il proprio stato emotivo solamente pensando in modo positivo.
Una persona in stato di blocco deve cambiare il suo stato energetico e il resto verrà da sé.

 

Il problema fondamentale della maggior parte dei disturbi sia psichici che fisici è la somma di tutti gli ostacoli al libero flusso di energia (energia spontanea) nel nostro corpo.
Se non comprendiamo che il corpo è un ecosistema bioenergetico che include più livelli (fisico, energetico, emozionale, mentale e spirituale), lavoreremo sempre e solo ad un livello superficiale, senza mai raggiungere la vera causa.
Le resistenze croniche nell'organismo (i transe cronicizzati) sono le cause primarie della disarmonia e della sofferenza perché determinano una graduale diminuzione della capacità autoorganizzante del nostro organismo e uno scollamento con il nostro Sé.
Ecco perché sono (apparentemente) necessari interventi "esterni" che tuttavia quasi mai sono in grado di risolvere questa interruzione di flusso.


Una terapia consente di aiutarci ad imparare ad avere una visione profonda che ci consentirà di essere consapevoli, permettendoci di lasciare andare le resistenze.
È il ripristino del nostro stato naturale di flusso (e quindi della nostra forza vitale) che ci permetterà di tornare in connessione con il nucleo più profondo e autentico di noi stessi, ovvero di guarire.


Nella somatizzazione del trauma, l’interstizio e la sua fluidità non sono gli unici attori, ma anche le fasce rivestono un ruolo molto importante.
Il mesoderma è uno dei tre foglietti embrionali che, durante lo sviluppo dell’embrione, si differenzia interponendosi fra ectoderma ed endoderma e da cui si originano la massima parte del tessuto muscolare e le fasce, oltre ad altre strutture.
Le fasce possono essere chiamate con differenti nomi (membrane, aponeurosi e legamenti), ma tutte derivano appunto dallo stesso foglietto embrionale chiamato mesoderma.
Il mesoderma si sviluppa nel corso della terza settimana dello sviluppo embrionale e subisce un complicato sistema di “arrotolamenti” in tutte le direzioni.
Proprio questa complessità darà origine ad un micromovimento che in biodinamica viene detta “motilità” che cesserà solo con la morte.
La fascia è presente in ogni parte del corpo e costituisce un elemento fondamentale della fisiologia umana soprattutto grazie al suo ruolo di supporto e difesa.


La funzione fondamentale della fascia è proprio quella di prima barriera di difesa dell'organismo ed è qui che si stabilisce un dialogo permanente tra l'ambiente intra ed extra-cellulare per mantenere l'equilibrio funzionale del corpo.

Dal punto di vista meccanico, le fasce si organizzano in catene fasciali, per contrastare ogni costrizione.
Quando una costrizione supera una certa soglia, la fascia è in grado di modificare la sua visco-elasticità attraverso un rimodellamento delle fibre di collagene indotto epigeneticamente e la catena fasciale si convertirà in "catena lesionale".
Questo è il motivo per cui ogni trauma è conservato nella memoria della fascia e provoca una modificazione della motilità.


Un operatore biodinamico esperto e allenato, attraverso l'estrema sensibilità delle sue mani, è in grado di percepire movimenti molto piccoli e può evidenziare i disturbi della motilità che rivelano la storia del paziente.
Alcune tecniche ben orientate permettono di restituire la motilità e di eliminare la "tensione fasciale", inoltre permettono al corpo di ristabilire più velocemente le normali funzioni fisiologiche e l’omeostasi.

 

Per aiutare le persone a iniziare a dialogare con loro stesse, per sciogliere quei nodi emotivi che impediscono loro di spiccare il volo, ho deciso di iniziare un percorso di seminari esperienziali intensivi dal vivo. Nei seminari intensivi esperienziali cerchiamo di rispondere ad alcune domande essenziali.
Come mi alimento? come respiro? che tipo di pensieri attraversano la mia mente? che relazione ho con il divino e il trascendente? cosa mi fa stare bene davvero? cosa ho bisogno di sbloccare per stare meglio? come mi relaziono con le altre persone? che emozioni condizionano la mia vita?
In questo modo saremo invitati ad entrare in contatto con i nostri blocchi, disarmonie e resistenze al fine di comprenderne la natura e trasformarli in vie per la piena espressione del nostro potenziale.

 

Potrete avere tutte le informazioni sui prossimi seminari iscrivendovi alla newsletter, seguendo la mia pagina Facebook e nel mio sito web alla pagina eventi in corso.









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