CERVELLO E INTESTINO (parte 2)
corpo (intestino)
28 luglio 2023
Cervello e Intestino - parte 2 | Stefano Manera Blog

Spesso ricevo in studio pazienti con un eccesso di massa grassa (infiammazione) che riferiscono sintomi importanti, non solo fisici.
Questi pazienti mi dicono infatti spesso di non essere più in grado di gestire il loro stato ansioso, di essere molto agitati durante la giornata, che molto spesso si ritrovano in preda a vere e proprie crisi nervose, che il loro sonno è fortemente disturbato e che le loro capacità attentive e cognitive si sono visibilmente ridotte.


Tra i vari segni e sintomi riferiti ci sono:


• Cefalea cronica
• Agitazione
• Tachicardia o aritmie cardiache
• Iperattività
• Insonnia
• Astenia
• Affaticabilità intensa
• Dispepsia
• Reflusso gastroesofageo
• Meteorismo
• Intestino irritabile
• Distiroidismo (ipotiroidismo o tiroidite autoimmune)


La maggior parte di questi pazienti riferisce che la maggior parte dei medici consultati li congedano dicendo che non hanno niente, che stanno bene e che quello che riferiscono è di natura psicosomatica.
Naturalmente col termine “psicosomatico” in questi casi si tende a sminuire il caso, etichettandolo semplicemente come "ansia".
Per questo motivo normalmente vengono prescritte benzodiazepine o psicofarmaci senza reali benefici.
La storia clinica di questi pazienti è normalmente fatta di alti e bassi, di miglioramenti e di periodi di relativo benessere, ma generalmente è una strada destinata a peggiorare, degenerando in sindromi autoimmuni, fibromialgia, patologie degenerative accompagnate più o meno spesso a quadri psicotici.


In questi casi è mia abitudine sospettare su un possibile malfunzionamento della via metabolica della metilazione, ovvero del metabolismo dell’omocisteina.
È fondamentale richiedere sempre il dosaggio dell’omocisteina.
Talora questo valore è molto alto, divenendo così una red flag da non trascurare.

Altre volte il valore è normale, ma questo non significa che la via della metilazione funzioni correttamente.
Ecco perché è fondamentale valutare se sia presente o meno la mutazione del gene MTHFR nei suoi due polimorfismi (C677T e A1298C).
Il gene MTHFR codifica per l’enzima omonimo che governa uno snodo metabolico centrale per la nostra salute (non l’unico).


Come ho già avuto modo di scrivere in altri articoli (vedi fonti bibliografiche alla fine), il malfunzionamento del gene MTHFR può avere significative conseguenze perché è implicato nelle seguenti vie metaboliche:


• Metabolismo delle catecolamine, le molecole dello stress.
• Metabolismo della serotonina, il neurotrasmettitore implicato nella depressione e nell’intestino irritabile.
• Metabolismo della melatonina, il neurormone fondamentale per il sonno.
• Metabolismo della colina, sostanza organica classificata come nutriente essenziale, importante per il benessere del cervello.
• Metabolismo dell’istamina, la molecola implicata nelle allergie, nell’intestino irritabile.
• Regolazione dell’infiammazione.
• Attività epigenetica.


La lista non si ferma qui, basti pensare che gli accettori dei gruppi metilici derivati dal metabolismo dell’omocisteina sono circa quaranta (40!).
Qualora il test sia positivo, ovvero il gene MTHFR sia mutato, possiamo iniziare a comprendere come l’asse cervello-intestino possa essere implicato nel quadro complesso e variegato di sintomi riferiti dai pazienti.
Vediamo come la mutazione porti a sviluppare infiammazione sistemica cronica di basso grado, causa della disbiosi e della permeabilità intestinali, e neuroinfiammazione.
A loro volta disbiosi e permeabilità intestinali alimentano infiammazione sistemica, generando alterazioni di tipo autoimmune.


La neuroinfiammazione, dal canto suo, può dare origine a sintomi psichiatrici.

In questo quadro è assolutamente vero che sia tutto “psicosomatico” o "somatopsichico", ma non con il significato sminuente dato da molti medici.
A questo punto è fondamentale iniziare un percorso complesso, multidisciplinare e polispecialistico, soprattutto quando i sintomi sono molti e di vecchia data.
Il percorso include: rieducazione alimentare e nutrizionale, integrazione funzionale, rieducazione comportamentale e talora psicoterapia.
Assolutamente da non trascurare è la cura della parte spirituale, troppo spesso ed erroneamente, non considerata.

 

L’integrazione dev’essere a base di folato, nella naturale forma metilata (non l’acido-pteoril-monoglutammico, che in questi casi può diventare tossico), metilcobalamina e piridossina (vitamina B6).
Ma ovviamente non è tutto.
Come ho già scritto, la via della metilazione non deve essere vista solo guardando il gene MTHFR.
Se osserviamo bene i singoli amminoacidi implicati nella catena della metilazione, dobbiamo tener conto di molte altre reazioni biochimiche e di altrettanti cofattori. Non si possono escludere alcuni amminoacidi essenziali, la vitamina C, la vitamina D, il magnesio (in forma organica), il glutatione e altri coenzimi.


In caso di alterazioni intestinali dovremo anche lavorare sul benessere intestinale attraverso probiotici specifici e altri integratori in grado di ripristinare la barriera.
In caso di alterazioni di tipo psichiatriche dovremo integrare alcune sostanze che possano migliorare sonno e umore.
Ovviamente la terapia integrativa dovrà sempre essere individualizzata come fosse un abito sartoriale.


Quando il lavoro, ripeto complesso sotto molti punti di vista, non per ultimo quello economico, è ben condotto, i risultati non tardano ad arrivare e spesso i pazienti riferiscono nel breve tempo (3-6 mesi) un miglioramento generale, soprattutto relativo agli attacchi di cefalea, alla qualità del sonno, ai disturbi gastroenterici, agli episodi ansioso-depressivi e allo stato degli annessi cutanei (pelle, unghie e capelli).
Qui ho rappresentato un esempio non raro, ma di elevata complessità clinica.


Tutto questo comunque, come si può vedere, rientra in un contesto di medicina funzionale e in un quadro più ampio di asse mente-corpo (cervello-intestino).
L’approccio funzionale corretto è quello che considera non solo la biochimica, la fisiologia e il metabolismo cellulare, ma anche le esigenze psico-spirituali dell’individuo.
Questa dal mio punto di vista è l’approccio alla cura e la via per la Guarigione.

 

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Fonti:

"Cervello Intestino: un Legame Indissolubile":

   https://www.stefanomanera.it/libro-cervello-intestino-legame-indissolubile.html
   https://www.macrolibrarsi.it/libri/__cervello-intestino-un-legame-indissolubile.php?pn=7644


https://www.stefanomanera.it/blog/mutazione-mthfr-una-sindrome/
https://www.stefanomanera.it/blog/mutazione-mthf-e-infiammazione/
https://www.stefanomanera.it/blog/matrice-extracellulare-infiammazione/
https://www.stefanomanera.it/blog/trombosi-mutazione-genetica-mthfr/


https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6218441/









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